La mia famiglia viveva a Rimini, sulla costa adriatica, dal 1938. Mio padre, Pompeo de Medici, era un sottufficiale della Regia Marina (Furiere di Terza Classe), con un lungo stato di servizio che risaleva addirittura alla Prima Guerra Mondiale, che lo aveva visto giovanissimo volontario. Aveva fatto parte degli equipaggi di varie navi da guerra ed infine era stato addetto a servizi amministrativi in basi navali a motivo dell’eta’ e di problemi fisici conseguenti ai lunghi imbarchi. Pochi mesi prima dell’armistizio –
firmato a Cassibile il 3 Settembre 1943 – mio padre aveva ricevuto un encomio solenne per la sua dedizione nell’opera di salvataggio di un carico di munizioni trasportate su treno in un porto della Sicilia. All’indomani dell’armistizio, aveva preso la via del nord insieme con centinaia di marinai e soldati rimasti isolati in Sicilia ed aveva fatto ritorno a casa. Io vivevo a Roma dove frequentavo la scuola media inferiore, ospite di mio zio Umberto e mia zia Beatrice. Mio padre e Umberto erano fratelli. Mia madre Maria Horestina – il nome che le era stato dato a Lujan de Cuyo (Mendoza) nell’Argentina, dove era nata – e mia zia Beatrice, anche lei nata in Argentina, erano sorelle. Roma era stata dichiarata “citta’ aperta” nell’Agosto del 1943 ma in realta’ era caduta sotto lo spietato controllo delle forze di occupazione tedesche.
Aveva subito una serie di bombardamenti alleati che avevano preso di mira lo scalo ferroviario con ingenti danni collaterali. Il 19 Luglio 1943, le bombe avevano distrutto l’antica chiesa di San Lorenzo al Verano e molti edifici residenziali. In quel primo bombardamento su Roma, piu’ di mille tonnellate di bombe furono sganciate da cinquecento aerei americani. I morti tra la popolazione civile furono piu’ di cinquemila. Il Primo Ministro inglese Winston Churchill aveva approvato di suo pugno il bombardamento di Roma malgrado il parere sostanzialmente contrario degli alleati americani. Churchill giustificava il suo ordine con iI precedente impiego di bombardieri italiani nel “blitz” tedesco su Londra.